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Pietra della Bastille
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Alla fine del XIXesimo secolo, la pietra della Bastille fu stata inserita nell’antico muro del castello di Thonon, come l’aveva chiesto l’ispettore delle Acque e Foreste Jean Blanchard. Si parviene ancora a leggere le iscrizioni « Palloy », « I Janvier » e « Thonon ».
Dopo la presa della Bastille nel 1789, il cittadino Palloy, impresario edile, debbe distruggere il celebre edificio. Vendeva o offriva alle città di Francia le pietre della fortezza come ricordi commemorativi della Rivoluzione.
Palloy mandò anche in ogni capo-luogo delle nuove provincie create una maquette della Bastille scheggiata in una pietra della distruzione. 200 anni più tardi, abbiamo conosciuto un fenomeno uguale con il muro di Berlino.
In settembre 1792, dopo l’entrata delle truppe francesi in Savoia, Palloy offrì una di quelle pietre alla città di Thonon.
Nascondata dopo la Restaurazione del 1815 e il ritorno dei Re di Piemonte-Sardegna, fu stata ritrovata, molto rovinata, nel giardino della famiglia Marcoz, verso le « Ursules », prima di essere inserita nell’antico muro del castello di Thonon.
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